domenica 30 dicembre 2007

telecom, quanto sei lenta, quanto sei strana

telecom italia sta rallentando la mia attività lavorativa per:
a) installazione non ancora in vista per l'adsl a mio fratello ordinata il 3 dicembre
b) installazione non ancora in vista per due borchie isdn ordinate per lo stesso cliente nella stessa sede il 20 dicembre e pianificate da telecom italia per il 10 gennaio
c) l'adsl del mio ufficio bloccata alle 21.30 di venerdi' quando il servizio tecnico del mio fornitore chiude venerdi' alle 20.00. lunedi' mi diranno che era un problema di configurazione atm di telecom italia.
d) riparazione pazza di una borchia isdn di un cliente configurata in modo da ricevere solo e non "inviare" telefonate tramite la linea digitale. boh. il centralino asterisk con misdn andava benino prima della riparazione. ora va benissimo la ricezione ma non l'invio delle telefonate.

sarebbe bello sapere di avere la certezza di poter sempre contattare un tecnico competente presso telecom italia.

sarebbe bello sapere che a telecom italia sono orgogliosi di quello che fanno e, in caso contrario, sono pronti a mettercela tutta per smentire le cose cattive che si dicono su di loro.

giovedì 27 dicembre 2007

appello agli elettori di lamberto dini

chi siete? cosa fate? perché lo votate?
lamberto dini sta platealmente e sfacciatamente dimostrando di far parte della tanto conclamata campagna acquisti in senato di silvio berlusconi. silvio spera sicuramente in un effetto valanga, ma secondo me ha scelto il "seme" sbagliato, è troppo poco carismatico.
a dir la verità è già sorprendente che lamberto, dopo l'affaire con silvio, sia confluito nella margherita per poi prevedibilmente uscirne. ora dimostra di saper fare i conti e si sovrappone a mastella nella manfrina del "siamo piccoli ma siamo determinanti". un vero genio.
ma passi, è un politico degli anni duemila. chi continua a sorprendermi è il suo elettorato. ma esiste?

mercoledì 26 dicembre 2007

weltanschauung 2

supponendo di aver completato per bene il cablaggio della lan, ovvero di aver dato molta importanza a:
  • la scelta del cavo
  • la sua posa (ad esempio mai averlo sottoposto a trazione superiore a 11kg)
  • i frutti per le connessioni a muro da una parte
  • i patch panel e gli armadi dall'altra
si deve iniziare a pensare ai dispositivi attivi di lan, ovvero agli switch.
gli switch sono normalmente i pezzi proporzionalmente più economici di una lan. il loro costo incide sul progetto a partire da circa 3,00 euro per ogni presa, mentre per il cablaggio una ditta richiede da 70,00 euro fino a 150,00 euro per punto rete.

gli switch oggigiorno sono efficientissimi, velocissimi e sofisticatissimi. c'è veramente poco da obiettare, poco da esigere di più.
perciò mi dilungo un po' sulle motivazioni della mia meraviglia. in primis esistevano gli HUB, ovvero dei veri e propri ripetitori del segnale. qualunque segnale proveniente da qualunque stazione veniva replicato per qualunque stazione, con il risultato di ottenere una saturazione del mezzo trasmissivo con poche macchine in funzione.
ben presto sono uscite apparecchiature in grado di "imparare" progressivamente quali macchine sono collegate per su ogni porta, con il risultato di ripetere il segnale destinato alla macchina specifica necessaria, con grande aumento dell'efficienza e della sicurezza di rete.
sono detti switching hub.
un'altra funzione molto gradita di questi apparecchi che hanno il compito di fare per i dati quello che le "ciabatte" fanno per la corrente elettrica, è quello dell'adattamento MDI/MDX, ovvero quello di annullare l'esigenza dei cavi incrociati per connettere switch tra di loro.
un'altra comodità rispetto agli hub "stupidi" consiste nella possibilità di mettere quanti switch si vuole in cascata. anzi, l'operazione consente di superare il limite dei 100 metri del cavo semplice.
il tutto si è ottenuto a costi bassissimi e con prestazioni elevatissime.
sempre e solo con cavi in rame. anche in gigabit. il costo di uno switching hub integrale gigabit su rame dovrebbe portare il costo di base da 3,00 euro per porta a 7,00 euro per porta.
dunque con 7,00 euro per porta abbiamo dotato la nostra lan di un apparecchio che fa quello che ci serve in maniera precisa, veloce, affidabile.
di cos'altro potremmo avere bisogno?
  • power over ethernet (poe, 802.11af)
  • snmp management
  • vlan
  • layer 3
  • gestione spanning tree
  • autenticazione 802.1x
il poe è l'ultima moda. se in rete abbiamo dei telefoni voip standalone (non quelli usb, quelli con due porte ethernet, una per la lan e una per il pc), non è più necessario l'alimentatore se lo switch è poe. lo stesso per alimentare l'access point sul terrazzo che si collega in punto-punto alla sede remota.
snmp consente di avere le statistiche di traffico per ogni porta ed eventualmente accendere o spegnere individualmente la porta. utile se si dispone di un buon programma dedicato alla manutenzione dei dati di traffico.
vlan: serve per creare dei sotto-switch (virtuali) indipendenti come dati tra di loro. non sono d'accordo, in quanto il costo aggiuntivo della funzione vlan è tale da suggerire l'acquisto di più switch. la partizione si può fare a mano ed è immediatamente visibile con il cablaggio.
layer 3 sugli switch di fascia altissima consente delle elementari operazioni di routing. sono contrario.
spanning tree: e' una cosa bellissima e dovrebbe essere automatica in tutti gli switch, ma anche in quelli più sofisiticati viene abilitata solo se espressamente richiesta. a cosa serve. supponiamo di avere anche due soli switch. li colleghiamo in cascata per avere un unico dominio di switching (unico dominio di collisione, ma il termine intimidisce). ora qualunque pc collegato al primo switch vede qualunque pc collegato al secondo switch come se stessero collegati allo stesso switch. ora per sbaglio colleghiamo un secondo cavetto di interconnessione tra i due switch. si blocca tutto, in quanto lo switch replica qualunque messaggio verso se stesso all'infinito, fino alla saturazione. se lo switch si accorgesse dello spanning tree realizzato, come accade con la possibilità offerta dagli switch di fascia altissima, questo problema non si verificherebbe. uno switch cisco costa fino a 60,00 euro per porta, ovvero venti volte di più di uno switch da scaffale di supermercato. la valutazione dei pro e contro è personale. racconto un aneddoto per spiegare perché potrebbe risultare vitale. un bel giorno tutt'a un tratto la lan si blocca. si vanno a vedere sli switch e sembrano impazziti: tutte le lucette fisse accese. si spengono tutti e se ne accende uno alla volta. quando si individua quello che causa il blocco, lo si spegne, si staccano tutti i cavetti, lo si accende e si riattacca un cavetto alla volta. quando si individua il cavetto che causa il blocco per la terza volta, lo si lascia staccato e, collegando tutti gli altri si può rimettere la lan in sesto. a questo punto si va a vedere cosa è successo dall'altra parte del cavetto. no, non era un pc infetto. si trattava di un esperimento di una segretaria che, avendo visto un telefono ip con due cavetti (normalmente uno dedicato alla lan e l'altro al notebook temporaneamente scollegato), aveva pensato bene di collegare anche quel cavo alla presa di lan nel muro. lo switch interno al telefono, normalmente una cosa utile per far risparmiare prese di rete nel cablaggio aveva creato il loop che aveva mandato in panne l'intera lan dell'edificio.
autenticazione 802.1X: lo switch consente la connessione alla LAN solo se offre le credenziali adatte, ovvero ad esempio se è dotato di apposito antivirus. sì e no. sì, perché, così come è fondamentale per le reti wireless, deve esserlo per le reti cablate: come si fa ad avere il controllo completo di tutte le prese di rete di tutto l'edificio? no, perché ci sono dispositivi di rete che non lo supportano come telefoni ip, nas, telecamere ip etc. è questo uno dei motivi che rendono il wi-fi con wpa più sicuro di una rete cablata in alcuni casi.

martedì 25 dicembre 2007

sorprese di natale

belle notizie: lo staff della casa reale inglese inizia a pubblicare tutti i filmati ufficiali su youtube, anzi di più: vi ha aperto un vero e proprio "canale". questo è il succo della notizia. il giornalista "vero", quello di italia uno o della rai, o di cosmopolitan _deve_ esprimere questo concetto con parole ancora più elementari e concetti primordiali, non so perchè. allora il fatto viene impanato e fritto in questi termini: la regina d'inghilterra pubblica il suo messaggio di natale su youtube. un'espressione anti-italianista prevedibile sarebbe "la regina sbarca in internet con youtube". bleah.
il processo creativo del "pezzo" da parte del Vero Giornalista Italiano funziona così: la redazione (integrata tra i poteri forti) gli indica l'"agenzia" (ovvero la notizia preimpostata dall'agenzia giornalistica), vi aggiunge qualcosina, ma non troppo, di suo, tipo scambia due paragafi di posto tra di loro, e basta. è raro il giornalista che si occupa di vedere se ciò che ha tracopiato corrisponde ad una sua opinione sul fatto o se può essere espresso con altre parole. tutti i giornalisti che hanno fatto così sono stati licenziati o accusati di terrorismo.
al massimo, se si tratta di un giornalista televisivo, si va da quello che si occupa di internet (quello ufficiale, che si prende tutte le colpe se qualcosa va male, perchè a chattare poi diventano tutti maestri di virologia informatica) e gli si chiede qualche schermata del fatto in oggetto, anche risalente a 10 anni fa. vedo ancora in tv dei servizi su internet con dei filmati di windows 95 e netscape 1.0.
allora vediamo cosa ha invece il presidente della repubblica come dotazione multimediale su internet.
ci sono dei video.
anzi, ce ne sono tanti. ad opera di rai quirinale.
c'è sia una collezione di messaggi televisivi alla nazione di presidenti che furono, e del presidente in carica c'è quasi ogni polpettone o scoreggia fatta in pubblico.
la rai ha alcuni canali su youtube, ma questi video non li pubblica lì. tipico delle grandi organizzazioni disorganizzate e frammentate come dei ministeri anarchici.
per il giornalista italiano, youtube continua ad essere il posto dove i ragazzini pubblicano le loro bravate.
la presidenza del consiglio considera il popolo italiano come glielo raffigurano i giornalisti.
io mi divertirei a ridere della loro imbecillagine, se non fosse che sono sanguisughe mie che si permettono anche di disprezzarmi ed ignorarmi.

sabato 22 dicembre 2007

sete di sangue (il prezzo della follia)

sicuramente è capitato anche a voi di seguire il ragionamento di una persona con qualche difetto di equilibrio mentale. farlo non è il massimo dal punto di vista dell'etichetta di società. l'antica saggezza suggerisce inoltre che agli astanti potrebbe non risultare lampante chi è quello con più problemi tra i due. ma questo è solo un problema che affligge chi ci tiene al giudizio del prossimo. moralmente è da condannare il fatto di stare a divertirsi alle spese della dignità di una persona con difficoltà. la cosa è scusabile se il divertimento è un aspetto secondario rispetto ad un fine scientifico o pseudo tale.

ho pertanto elaborato una mia teoria sul ragionamento schizofrenico. la spiego con un ragionamento di esempio. e non è un ragionamento qualunque. è quello del protagonista del libro "io uccido" di faletti:

------------------
"Anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai."
"E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?"
"Io uccido..."
------------------

la mia teoria è che la differenza tra un ragionamento impeccabile e un ragionamento paranoide o schizofrenico avviene in unico momento, spesso difficilmente percettibile o nascosto, ma completamente spezzato dal resto. nel caso riportato, il frammento di rottura, anche per esigenze sceniche, è posto alla fine. cioè una persona normalmente, per stessa ammissione/identificazione del suo interlocutore, sofferente descrive una situazione quasi noiosa se non che alla fine si spezza l'armonia con qualcosa che non c'entra niente: il desiderio di ammazzare.

ma i folli ragionamenti sanguinari non si trovano solo nei libri da supermercato o nelle pagine della cronaca. ne riporto uno recente, da me schematizzato per semplicità:

a) "questo mondo è attraversato da tante tensioni, da conflitti, aree di crisi e situazioni complesse da dipanare e risolvere" (eggià. frase innegabile da quando esiste l'uomo, no? ma la perdoniamo, è la classica captatio benevolentiae. si inizia sempre così. è come dire: non ci sono più le mezze stagioni)
b) "l'Italia non può chiudersi nelle sue mura di casa, non può rinchiudersi in se stessa" (anche questo è impossibile da obiettare. forse i pacifisti sono autistici? o solo i militari sono estroversi?)
c) l'Italia ha un "ruolo storico e dell'orgoglio nazionale di un grande Paese collocato in una posizione di prestigio e di importanza innegabile" (ancora una frase impeccabile: i pacifisti sono persone senza dignità né orgoglio e si meritano un posto meno bello)
d) è per questo che vanno fatte pagare alla marmaglia votante grandi cifre in termini di uomini macellati e soldi bruciati per le missioni di occupazione... opps "guerra preventiva" ovvero "polizia internazionale" ovvero per quella bella e sana volgia di guerra che un uomo di potere deve soddisfare.

mi sembra il salto di ragionamento degno di uno psicopatico inventato da un ex comico di drive-in.

dall'attuale rappresentante di quella strana figura costituzionale inventata all'ultimo momento dai costituzionalisti spiazzati dall'esilio del re, che possiamo chiamare in seguito il "supplente del già inutile re", ci si sarebbe aspettati come naturale evoluzione del ragionamento "ed è per questo che abbiamo deciso di spendere di più per la diplomazia" oppure "non alimentiamo il fiume di sangue con altre truppe vittime e carnefici". e invece no. altri soldi per i miltari veri ed operativi, quelli che sparano e vengono sparati. e pensare che questa istituzione ci costa quattro volte di più di quanto costa la regina agli inglesi. questa istituzione che serve solo a dire queste cose pazzesche.

giovedì 20 dicembre 2007

tunnel persistente su dispositivi remoti

allora, l'obiettivo e' il seguente:

a) al cliente lascio un apparecchio linux. in questo caso un server asterisk.
b) voglio gestirlo da remoto come se fosse collegato a me tramite logmein per windows, ma non c'e' niente di simile per linux. e poi non voglio servizi di terze parti. e poi è sufficiente una shell interattiva.
c) l'apparecchio linux ha accesso ad internet, ma non voglio che abbia indirizzi pubblici statici e/o porte aperte, o quanto meno non voglio imporre cio' al cliente.

soluzione trovata.

a) il server linux presso il cliente ha accesso ad internet tramite un default-gateway ed ha anche il dns configurato per benino. io spedisco la macchina al cliente e al telefono o con il foglietto lo configura in rete.
b) il server linux ha all'interno il pacchetto pptp (point-to-point protocol) in versione client.
c) pptp è configurato per cercare il mio server in dyndns
d) pptp è anche configurato per lanciare il tunnel all'avvio ed inoltre ha anche il seguente watchdog:

----------------------
#!/bin/sh
a=`/sbin/ifconfig grep \^ppp0 wc -l `
b=`/sbin/ifconfig grep 192.168.69 cut -f3 -d\: cut -f1 -d\ `
# 192.168.69.x è la subnet che ho scelto per gestirmi fino a 127 apparecchi remoti
# contemporaneamente
function giu_e_su
{
# echo rete giu
# echo allora la tiro giu del tutto
killall -9 pppd
sleep 10
# echo e poi la tiro su
/usr/sbin/pptp indirizzo-dyndns-del-server call tunnel
sleep 10
}
#
if test $a -eq 0
then
giu_e_su
else
# echo rete su
# echo indirizzo ptp $b
ping -c1 $b > /dev/null 2>&1
c=$?
# echo risultato del ping: $c
if test $c -eq 1
then
giu_e_su
fi
fi
----------------------

e) lato rete mia ho dovuto mettere a punto la configurazione del router cisco. mentre con un router fritz è stato semplice accettare i tunnel in ingresso, con cisco ho dovuto smanettare perchè l'access-list che configuro normalmente per il nat/pat era di livello 40.
sono dovuto così passare ad una access-list di livello 101.
la cosa curiosa è che così non mi funzionava più il dns server, secondo i suggerimenti cisco.
la configurazione funzionante, nella sintesi delle cose più importanti, è la seguente:

----------------------

int eth 0
ip nat inside

int dialer0
ip nat outside

ip classless
ip route 0.0.0.0 0.0.0.0 Dialer0

ip nat inside source static udp 10.0.0.253 53 interface Dialer0 53
ip nat inside source static tcp 10.0.0.253 80 interface Dialer0 80
ip nat inside source static tcp 10.0.0.250 1723 interface Dialer0 1723
ip nat inside source list 101 interface Dialer0 overload
access-list 101 permit ip 10.0.0.0 0.255.255.255 any
access-list 101 permit udp 10.0.0.0 0.255.255.255 any
access-list 101 permit gre any any
dialer-list 1 protocol ip permit
----------------------

notare che intendo pubblicare un web server e un dns server (all'indirizzo locale 10.0.0.253), oltre al server di tunnelling all'indirizzo 10.0.0.250

la configurazione pre-esistente aveva le seguenti righe differenti (non permetteva il tunneling)):

----------------------
ip nat inside source list 40 interface Dialer0 overload
access-list 40 permit 10.0.0.0 0.255.255.255
----------------------


mentre la configurazione cisco non funzionante aveva le seguenti righe differenti:

----------------------
access-list 101 permit ip any any
----------------------

cosa non funzionava? il web veniva pubblicato, ma il dns server no.

chissà perché.

in ogni caso, il kit è stato pacchettizzato.

ho un server con indirizzo anche dinamico che funge anche da vpn server.

ho un kit di software installabile sui server remoti che senza bisogno di servizi di terze parti e/o porte aperte sul router e/o porte mappate permette loro di fare "telefono-casa".

così se il cliente ha problemi nella gestione del centralino, facilmente posso fargli manutenzione.

questo è il lavoretto di oggi.

sabato 15 dicembre 2007

Il paradosso dell'eccellenza

ho comprato un libro presso un sito web di qualità eccellente.

anche a causa dello sciopero dei camionisti (autotrasportatore è una parola usata solo dal tiggì) mi è arrivato con dieci giorni di ritardo.

avendo iniziato a leggerlo, arrivato a pagina 22, mi sono accorto che il libro ricomincia da pagina 1 per altre 22 pagine, dopodiché riprende da pagina 55. in altri termini le pagine da 23 a 54 comprese sono sostituite dalle pagine 1-22.

favoloso è stato il comportamento del sito: dopo aver segnalato il problema di sabato pomeriggio, mi hanno confermato nel giro di qualche minuto per email che mi manderanno a costo zero un libro nuovo (si spera non difettato), senza che io abbia bisogno di spedire la copia difettata. già. si spera non difettato. nessuno mi ha ancora assicurato che il libro sarà senza quel difetto. accetterò un altro difetto, ma non quello.

in effetti il libro parlerebbe di un'azienda normalmente eccellente che va in crisi per un solo errore commesso.

non so voi, ma io vivo in sistuazioni normalmente difettose, per una ragione o per l'altra.

non scrivo per parlare male di una cosa o dell'altra. dietro ogni fenomeno naturale o umano ci sono ragioni e radici più o meno profonde.

né mi va di fare la maestrina che dà i voti a questo e quello. o come il nonnino che dice che si stava meglio quando si stava peggio. mi sto solo divertendo a collegare fenomeni di eccellenza e fenomeni di difetti.

martedì 11 dicembre 2007

weltanschauung 1

per progettare una LAN come si deve, bisogna iniziare dal cablaggio. che si chiama strutturato quando ci sono più sedi o più piani di una stessa organizzazione, collegate da una dorsale. per i dettagli accademici, vedere la solita wikipedia.

il cablaggio è molto importante perchè, a differenza degli altri componenti di rete, molto probabilmente non lo cambierete per molti anni a venire. o se vorrete farlo, sarà abbastanza costoso e complesso. è uno dei costi proporzionalmente (rispetto al numero di punti rete) maggiori ed è per questo che lo definisco la "spina dorsale" della LAN.

il cablaggio ideale è fatto con cavi utp cat. 5e. nè più nè meno, nel 99,99% dei casi.

innanzitutto non meno, perchè il costo del cavo utp cat. 5 è talmente irrisorio (circa 10 eurocent al metro) che non vale la pena di comprare roba meno sofisticata, anche per il cablaggio della fonia.

non più, perchè un buon cablaggio in categoria 5e offre prestazioni di gran lunga adatte al tipico uso di ufficio. chi potrebbe chiedere di più? iniziamo dalle richieste più frequenti fatte da i tipici non addetti ai lavori che si avventurano in questo campo per la prima volta. ad esempio:
  • in questa zona ci sono molte interferenze... ho bisogno di un cavo schermato. molto sbagliato. innanzitutto perché il fatto stesso di utilizzare un cavo utp (di buona qualità, è inutile specificarlo) prevede che le eventuali interferenze elettromagnetiche siano uguali su ogni cavo, grazie al passo di "twisting" ovvero di intreccio, adatto proprio alle frequenze che passano nel cavo. il cavo potrebbe perdere le sue qualità se venisse installato da personale maldestro o impreparato, che andasse ad esempio a "tirarlo" troppo durante la posa. un cavo schermato è più fragile e meno duraturo, dunque a parità di qualità di mano d'opera e di cavo dura di meno ed è più difficile da posare.
  • la fibra ottica vale per la regola del 100. si ha bisogno di distanze 100 volte maggiori di un cavo utp? si ha bisogno di una dorsale che colleghi più di cento/mille postazioni? ho la disponibilità a spendere cento volte di più? in ogni caso ha senso in ambienti con spaventose interferenze, roba da forno a microonde o centrali elettriche o fabbriche con fonderie ad induzione elettromagnetica. insomma in luoghi dove si entra con abbigliamento adatto. ovvero per collegare sedi veramente molto distanti o lan veramente affollate.
il doppino in rame lo si è iniziato ad intrecciare circa un centinaio di anni fa, in ragione di circa un incrocio sul palo ogni 250 metri. lo stesso doppino che ancora negli anni ottanta, almeno in italia, lo si riteneva a stento sufficiente per le conversazioni telefoniche, si è rivelato adatto a connessioni da 20Megabit in gran parte dei casi. cosa che, abbinata alla meraviglia della compressione digitale, equivale alla possibilità di fargli scorrere 10.000 conversazioni telefoniche contemporaneamente. in venticinque anni siamo passati da un solo "mi ami, ma quanto mi ami?" per linea in rame domestica a circa 10.000 conversazioni, ovvero almeno un canale televisivo, una pc in navigazione a larga banda e quante linee telefoniche e fax domestiche si vuole per ogni presa telefonica domestica.

ciò sottintende la vacuità del progetto di una fibra ottica per casa o per condominio, ovvero il fallimento totale di progetti come fastweb, a livello di principio innovativo sociale intendo. infatti fastweb si è di fatto trasformata in un'azienda di rivendita di servizi su doppino in rame.

torniamo alla buona lan fatta con cavi in rame e canaline più o meno esteticamente gradevoli.

il cablaggio ben fatto non spunta dai muri con fili crimpati. il cablaggio ben fatto termina nel centro stella locale dentro un armadio presso un patch panel e dalla parte opposta termina presso dei frutti di buona marca.

il cablaggio va verificato con strumenti appositi. non parlo dei tester da qualche euro che verificano solo se i fili sono collegati ovvero in corto. cioè questo test va fatto, ma non è sufficiente. i tester della fluke o di ideal verificano anche se il cablaggio regge alla frequenze a cui sono destinati.un testr fluke può costare da 500,00 a 5.000,00 euro e decreta vita, morte e miracoli di ogni singolo cavo.

lo street price di un cablaggio è di 75,00 / 150,00 euro per punto rete.

ok. il cablaggio è fatto. il prossimo post weltanschauung riguarderà gli apparati attivi per riempire l'armadio di rete appena pagato e la connessione ad internet.

mi sono dato l'impegno di ampliare questo post con immagini e schemi esplicativi, link referenziali e qualche riga in più.

aggiungere considerazioni su canaline, pavimenti galleggianti, armadi e patch panel.

domenica 9 dicembre 2007

dignitometro

rifiuto ci risiamo.

non ci volevo credere, ma la fonte è attendibile: wikinews.

sono certo che ferrara ha fatto, al solito, da prestanome, da parafulmine.

il dignitometro mio come italiano è sottozero.

non è che mi facesse ridere tanto luttazzi, ma mi rendeva sereno il sapere che si potesse parlare in libertà.

anche la forma a quanto pare è andata a gambe all'aria (mi riferisco soprattutto all'episodio dell'sms e a quello della distruzione dei nastri). di nuovo: arroganza, censura, silenzio complice dei colleghi e dei giornalisti non colleghi. il vero problema causato da luttazzi è che ha realizzato il programma di maggior successo della stagione, portando quella rete televisiva al suo record assoluto di ascolti, nonostante la collocazione di sabato a notte fonda.

mi viene il disgusto. l'italia è marcia. e io ci sguazzo. sono complice?

viva il petrolio

non sono imparentato con moratti. neppure mia moglie fa di cognome agip o q8. non possiedo neppure una pompa di benzina o qualunque cosa mi avvantaggi del fatto che più persone consumino più idrocarburi. possiedo però una bicicletta elettrica, oltre all'auto diesel.

ma benedico l'esistenza del petrolio. non esiste alternativa pratica tra i sistemi di propulsione e di immagazzinamento di energia che possa fare concorrenza ad un motore a combustione con un serbatoio di derivati del petrolio:
  • come velocità di immagazzinamento di energia, il pieno in pochi secondi è una realtà non solo della formula 1... confrontiamolo con il tempo che ci mette il cellulare a ricarsi...
  • come densità di immagazzinamento: avete mai notato una motrice di un autocarro, ovvero un TIR senza il rimorchio? il serbatoio è un pacchetto di lamiera presente su un lato. ora pensate al TIR pieno di carta riciclata per farci scrivere senza problemi con la nostra coscienza, ovvero pieno di vegetali per farci sentire più sensibili al ciclo naturale. e consideriamo quanto poco tempo tempo ci vuole per ricaricare il TIR e quanta energia si immagazzina in un barile di petrolio. la prossima volta che vediamo passare un'ambulanza a sirene spiegate immaginiamo se fosse a batterie elettriche... quanto dovrebbe essere più lenta e inefficiente e più fragile. e se fossimo noi lì dentro? dico in quella a batteria...
  • come basso impatto ambientale: facciamo ordine... l'"inquinamento" ha tanti padri e tante madri. il petrolio è uno di questi ma non l'unico. non è neppure il più antico. non è neppure il peggiore. è solo uno dei tanti. e il problema è soprattutto che viene usato male... viene sprecato. l'inquinamento in città è causato principalmente dalle polveri sottili (vedi le caldaie del riscaldamento a carbone) e non ho notizia di piani di sistemi di teleriscaldamento se non in poche città italiane. le auto moderne ormai emettono poche polveri e poche sostante inquinanti e sono molto efficienti nel consumo di petrolio. a livello globale siamo tutti spaventati dall'effetto serra. la questione è dibattuta e si parla di centesimi di grado centigrado nell'ultimo secolo. sì, insomma, al gore ha dato cifre discutibili nel suo cortometraggio da nobel. nel 352 d.C. a Roma venne a nevicare ad agosto. c'è ancora la chiesa della madonna della neve. miracolo o meno, di variazioni di centesimi di grado centigrado su scala secolare si tratta. e l'alternativa sarebbero le centrali nucleari.
viva il petrolio dunque. siamogli grati. purtroppo è difficile dirlo in italia, dove costa tantissimo. ma costa tanto perchè è così buono e il "consorzio umano" è crudele e crea il mostro delle tasse pazze, per cui qualcosa che all'origine sta sotto la nostra terra, è gratis, come dovrebbe esserlo anche l'acqua. dunque, ricapitoliamo. c'e' un prodotto utilissimo del sottosuolo. cosa pochissimo all'inizio. peraltro le tecniche di estrazione sono ormai sofisticate, precise e con pochi sprechi. viene purificato e raffinato con metodi efficienti ed economici. viene trasportato ed immagazzinato ovunque con semplicità e senza particolari rischi. ormai non si sente parlare di distributori esplosi da tantissimo tempo. è più pericoloso dormire con la stufa a gas. o con la coperta elettrica. in città dovrebbe costare industrialmente meno di mezzo euro al litro. mille lire al litro. poi escono le tasse. le tasse che vanno oggi al petrolio come domani potrebbero andare all'olio di colza o all'acqua minerale. che costa un'euro al litro. più del petrolio già senza tasse.

il petrolio ci ha liberato dalle polveri del carbone. ci ha liberato dalle città coperte da uno strato di letame per i cavalli delle carrozze. a londra, nel secolo scorso, i lacchè servivano per non far toccare terra al signore a causa del fatto che per strada i necessari liquami dei cavalli delle carrozze rendevano impossibile per una persona di rango entrare con le scarpe pulite nel palazzo se non in braccio al lacchè nel percorso dalla carrozza all'ingresso.

pare che l'anidride carbonica possa essere rimessa nelle sacche dove prima c'era il metano o il petrolio. perchè no. bisogna però prima stabilire se un effetto serra c'è.

sabato 1 dicembre 2007

fioroni, il bastone, la carota, i mostri e le multinazionali

eccellenza e' un'iniziativa datata, ma me ne sono interessato "grazie" ad uno spot recentemente andato in onda su MTV: il ministero della pubblica istruzione premia l'"eccellenza":



io trovo il tutto agghiacciante. ecco perché:
  • secondo il dizionario dei sinonimi e contrari di http://www.sapere.it/ , il contrario di "premiare" è "punire, penalizzare" e il contrario di "eccellenza" è "inferiorità". dunque, considerando la doppia negazione, "premiare l'eccellenza" è equivalente a "punire l'inferiorità" o, in ogni caso, "ignorare i normali";
  • l'iniziativa si articola essenzialmente tramite delle "olimpiadi". ma le olimpiadi moderne sono state istituite sul principio decoubertiniano dell'uomo "citius, altius, fortius". non c'è traccia di capacità mentali, nel bene e nel male. nelle olimpiadi classiche invece era un momento di svago benché sacro e in ogni caso la sconfitta poteva equivalere con la morte: un'occasione per il controllo delle masse in cui pochi rischiavano e molti si divertivano, meglio delle guerre, che potevano così essere poste in pausa. i vincitori erano talmente popolari che si trattava dell'occasione della vita, motivo di tanto onore che di più non si poteva ottenere. dunque si abusa del termine "olimpiadi" in questo caso;
  • tali olimpiadi sono sponsorizzate da una sola azienda. non c'è traccia dell'idea della "pax olimpica" e della manifestazione universale. identificare l'informatica con una sola azienda è equivalente a dare un'idea distorta dell'informatica. si premiano le "scimmie meglio addestrate", ovvero quelle che sanno premere nella sequenza più adatta i tastini di quel tipo di informatica. la differenza tra addestrare ed istruire consiste nel mettere le persone in grado di ottenere l'obiettivo di usare i personal computer indipendentemente dal tipo di programmi (tra quelli moderni ed allo stato dell'arte ovviamente) in funzione;
  • l'incentivazione dell'eccellenza a scuola è _diseducativa_: si crea un'idea distorta del mondo in cui i giovani studenti andranno a vivere: si ha notizia di un'olimpiade del dipendente pubblico eccellente? avete notizia di aziende che premiano ancora il "dipendente del mese"?
  • l'iniziativa, affiancata allo spot che rappresenta lo studente "in debito" come sprofondato in un tombino, dipinge un quadro del ministero come attento solo ai "mostri" (nel senso latino del termine "cosa straordinaria, prodigio") e che trascura i normali, ovvero i "prodigi" di armonia, quelli che sanno usare il pc, ma che vanno bene anche in italiano, fanno sport ed hanno una regolare vita sociale;
  • la cosa migliore è il premio: uno stage gratis... tutto tuo! diventa subito precario, sottopagato e con la partita iva. microsoft ti mette a disposizione l'azienda che ti fornirà gratuitamente la biada e il basto... pardon i buoni pasto e i programmi "per essere più produttivi nella successiva esperienza in azienda. Verranno dati loro inoltre tutti i materiali didattici e software utili per lo stage". cosa c'è di distorto? lo stage, ovvero quella favolosa possibilità di lavorare gratis, dovrebbe essere data a tutti gli studenti, mentre ai migliori un premio vero e proprio, magari non il solito PC, magari qualcosa che renda veramente i nerd dei fighetti: un weekend di svago, dei biglietti di comitiva per gardaland, la possibilità di spiegare in dieci minuti la bellezza della conoscenza alla trasmissione di fiorello: qualcosa che insomma renda "tangibile" anche ai colleghi fighetti con il portafogli pieno di raccomandazioni la loro raggiunta superiorità grazie all'impegno scolastico.
che ne pensate?