martedì 25 dicembre 2007

sorprese di natale

belle notizie: lo staff della casa reale inglese inizia a pubblicare tutti i filmati ufficiali su youtube, anzi di più: vi ha aperto un vero e proprio "canale". questo è il succo della notizia. il giornalista "vero", quello di italia uno o della rai, o di cosmopolitan _deve_ esprimere questo concetto con parole ancora più elementari e concetti primordiali, non so perchè. allora il fatto viene impanato e fritto in questi termini: la regina d'inghilterra pubblica il suo messaggio di natale su youtube. un'espressione anti-italianista prevedibile sarebbe "la regina sbarca in internet con youtube". bleah.
il processo creativo del "pezzo" da parte del Vero Giornalista Italiano funziona così: la redazione (integrata tra i poteri forti) gli indica l'"agenzia" (ovvero la notizia preimpostata dall'agenzia giornalistica), vi aggiunge qualcosina, ma non troppo, di suo, tipo scambia due paragafi di posto tra di loro, e basta. è raro il giornalista che si occupa di vedere se ciò che ha tracopiato corrisponde ad una sua opinione sul fatto o se può essere espresso con altre parole. tutti i giornalisti che hanno fatto così sono stati licenziati o accusati di terrorismo.
al massimo, se si tratta di un giornalista televisivo, si va da quello che si occupa di internet (quello ufficiale, che si prende tutte le colpe se qualcosa va male, perchè a chattare poi diventano tutti maestri di virologia informatica) e gli si chiede qualche schermata del fatto in oggetto, anche risalente a 10 anni fa. vedo ancora in tv dei servizi su internet con dei filmati di windows 95 e netscape 1.0.
allora vediamo cosa ha invece il presidente della repubblica come dotazione multimediale su internet.
ci sono dei video.
anzi, ce ne sono tanti. ad opera di rai quirinale.
c'è sia una collezione di messaggi televisivi alla nazione di presidenti che furono, e del presidente in carica c'è quasi ogni polpettone o scoreggia fatta in pubblico.
la rai ha alcuni canali su youtube, ma questi video non li pubblica lì. tipico delle grandi organizzazioni disorganizzate e frammentate come dei ministeri anarchici.
per il giornalista italiano, youtube continua ad essere il posto dove i ragazzini pubblicano le loro bravate.
la presidenza del consiglio considera il popolo italiano come glielo raffigurano i giornalisti.
io mi divertirei a ridere della loro imbecillagine, se non fosse che sono sanguisughe mie che si permettono anche di disprezzarmi ed ignorarmi.

sabato 22 dicembre 2007

sete di sangue (il prezzo della follia)

sicuramente è capitato anche a voi di seguire il ragionamento di una persona con qualche difetto di equilibrio mentale. farlo non è il massimo dal punto di vista dell'etichetta di società. l'antica saggezza suggerisce inoltre che agli astanti potrebbe non risultare lampante chi è quello con più problemi tra i due. ma questo è solo un problema che affligge chi ci tiene al giudizio del prossimo. moralmente è da condannare il fatto di stare a divertirsi alle spese della dignità di una persona con difficoltà. la cosa è scusabile se il divertimento è un aspetto secondario rispetto ad un fine scientifico o pseudo tale.

ho pertanto elaborato una mia teoria sul ragionamento schizofrenico. la spiego con un ragionamento di esempio. e non è un ragionamento qualunque. è quello del protagonista del libro "io uccido" di faletti:

------------------
"Anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai."
"E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?"
"Io uccido..."
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la mia teoria è che la differenza tra un ragionamento impeccabile e un ragionamento paranoide o schizofrenico avviene in unico momento, spesso difficilmente percettibile o nascosto, ma completamente spezzato dal resto. nel caso riportato, il frammento di rottura, anche per esigenze sceniche, è posto alla fine. cioè una persona normalmente, per stessa ammissione/identificazione del suo interlocutore, sofferente descrive una situazione quasi noiosa se non che alla fine si spezza l'armonia con qualcosa che non c'entra niente: il desiderio di ammazzare.

ma i folli ragionamenti sanguinari non si trovano solo nei libri da supermercato o nelle pagine della cronaca. ne riporto uno recente, da me schematizzato per semplicità:

a) "questo mondo è attraversato da tante tensioni, da conflitti, aree di crisi e situazioni complesse da dipanare e risolvere" (eggià. frase innegabile da quando esiste l'uomo, no? ma la perdoniamo, è la classica captatio benevolentiae. si inizia sempre così. è come dire: non ci sono più le mezze stagioni)
b) "l'Italia non può chiudersi nelle sue mura di casa, non può rinchiudersi in se stessa" (anche questo è impossibile da obiettare. forse i pacifisti sono autistici? o solo i militari sono estroversi?)
c) l'Italia ha un "ruolo storico e dell'orgoglio nazionale di un grande Paese collocato in una posizione di prestigio e di importanza innegabile" (ancora una frase impeccabile: i pacifisti sono persone senza dignità né orgoglio e si meritano un posto meno bello)
d) è per questo che vanno fatte pagare alla marmaglia votante grandi cifre in termini di uomini macellati e soldi bruciati per le missioni di occupazione... opps "guerra preventiva" ovvero "polizia internazionale" ovvero per quella bella e sana volgia di guerra che un uomo di potere deve soddisfare.

mi sembra il salto di ragionamento degno di uno psicopatico inventato da un ex comico di drive-in.

dall'attuale rappresentante di quella strana figura costituzionale inventata all'ultimo momento dai costituzionalisti spiazzati dall'esilio del re, che possiamo chiamare in seguito il "supplente del già inutile re", ci si sarebbe aspettati come naturale evoluzione del ragionamento "ed è per questo che abbiamo deciso di spendere di più per la diplomazia" oppure "non alimentiamo il fiume di sangue con altre truppe vittime e carnefici". e invece no. altri soldi per i miltari veri ed operativi, quelli che sparano e vengono sparati. e pensare che questa istituzione ci costa quattro volte di più di quanto costa la regina agli inglesi. questa istituzione che serve solo a dire queste cose pazzesche.

giovedì 20 dicembre 2007

tunnel persistente su dispositivi remoti

allora, l'obiettivo e' il seguente:

a) al cliente lascio un apparecchio linux. in questo caso un server asterisk.
b) voglio gestirlo da remoto come se fosse collegato a me tramite logmein per windows, ma non c'e' niente di simile per linux. e poi non voglio servizi di terze parti. e poi è sufficiente una shell interattiva.
c) l'apparecchio linux ha accesso ad internet, ma non voglio che abbia indirizzi pubblici statici e/o porte aperte, o quanto meno non voglio imporre cio' al cliente.

soluzione trovata.

a) il server linux presso il cliente ha accesso ad internet tramite un default-gateway ed ha anche il dns configurato per benino. io spedisco la macchina al cliente e al telefono o con il foglietto lo configura in rete.
b) il server linux ha all'interno il pacchetto pptp (point-to-point protocol) in versione client.
c) pptp è configurato per cercare il mio server in dyndns
d) pptp è anche configurato per lanciare il tunnel all'avvio ed inoltre ha anche il seguente watchdog:

----------------------
#!/bin/sh
a=`/sbin/ifconfig grep \^ppp0 wc -l `
b=`/sbin/ifconfig grep 192.168.69 cut -f3 -d\: cut -f1 -d\ `
# 192.168.69.x è la subnet che ho scelto per gestirmi fino a 127 apparecchi remoti
# contemporaneamente
function giu_e_su
{
# echo rete giu
# echo allora la tiro giu del tutto
killall -9 pppd
sleep 10
# echo e poi la tiro su
/usr/sbin/pptp indirizzo-dyndns-del-server call tunnel
sleep 10
}
#
if test $a -eq 0
then
giu_e_su
else
# echo rete su
# echo indirizzo ptp $b
ping -c1 $b > /dev/null 2>&1
c=$?
# echo risultato del ping: $c
if test $c -eq 1
then
giu_e_su
fi
fi
----------------------

e) lato rete mia ho dovuto mettere a punto la configurazione del router cisco. mentre con un router fritz è stato semplice accettare i tunnel in ingresso, con cisco ho dovuto smanettare perchè l'access-list che configuro normalmente per il nat/pat era di livello 40.
sono dovuto così passare ad una access-list di livello 101.
la cosa curiosa è che così non mi funzionava più il dns server, secondo i suggerimenti cisco.
la configurazione funzionante, nella sintesi delle cose più importanti, è la seguente:

----------------------

int eth 0
ip nat inside

int dialer0
ip nat outside

ip classless
ip route 0.0.0.0 0.0.0.0 Dialer0

ip nat inside source static udp 10.0.0.253 53 interface Dialer0 53
ip nat inside source static tcp 10.0.0.253 80 interface Dialer0 80
ip nat inside source static tcp 10.0.0.250 1723 interface Dialer0 1723
ip nat inside source list 101 interface Dialer0 overload
access-list 101 permit ip 10.0.0.0 0.255.255.255 any
access-list 101 permit udp 10.0.0.0 0.255.255.255 any
access-list 101 permit gre any any
dialer-list 1 protocol ip permit
----------------------

notare che intendo pubblicare un web server e un dns server (all'indirizzo locale 10.0.0.253), oltre al server di tunnelling all'indirizzo 10.0.0.250

la configurazione pre-esistente aveva le seguenti righe differenti (non permetteva il tunneling)):

----------------------
ip nat inside source list 40 interface Dialer0 overload
access-list 40 permit 10.0.0.0 0.255.255.255
----------------------


mentre la configurazione cisco non funzionante aveva le seguenti righe differenti:

----------------------
access-list 101 permit ip any any
----------------------

cosa non funzionava? il web veniva pubblicato, ma il dns server no.

chissà perché.

in ogni caso, il kit è stato pacchettizzato.

ho un server con indirizzo anche dinamico che funge anche da vpn server.

ho un kit di software installabile sui server remoti che senza bisogno di servizi di terze parti e/o porte aperte sul router e/o porte mappate permette loro di fare "telefono-casa".

così se il cliente ha problemi nella gestione del centralino, facilmente posso fargli manutenzione.

questo è il lavoretto di oggi.

sabato 15 dicembre 2007

Il paradosso dell'eccellenza

ho comprato un libro presso un sito web di qualità eccellente.

anche a causa dello sciopero dei camionisti (autotrasportatore è una parola usata solo dal tiggì) mi è arrivato con dieci giorni di ritardo.

avendo iniziato a leggerlo, arrivato a pagina 22, mi sono accorto che il libro ricomincia da pagina 1 per altre 22 pagine, dopodiché riprende da pagina 55. in altri termini le pagine da 23 a 54 comprese sono sostituite dalle pagine 1-22.

favoloso è stato il comportamento del sito: dopo aver segnalato il problema di sabato pomeriggio, mi hanno confermato nel giro di qualche minuto per email che mi manderanno a costo zero un libro nuovo (si spera non difettato), senza che io abbia bisogno di spedire la copia difettata. già. si spera non difettato. nessuno mi ha ancora assicurato che il libro sarà senza quel difetto. accetterò un altro difetto, ma non quello.

in effetti il libro parlerebbe di un'azienda normalmente eccellente che va in crisi per un solo errore commesso.

non so voi, ma io vivo in sistuazioni normalmente difettose, per una ragione o per l'altra.

non scrivo per parlare male di una cosa o dell'altra. dietro ogni fenomeno naturale o umano ci sono ragioni e radici più o meno profonde.

né mi va di fare la maestrina che dà i voti a questo e quello. o come il nonnino che dice che si stava meglio quando si stava peggio. mi sto solo divertendo a collegare fenomeni di eccellenza e fenomeni di difetti.

martedì 11 dicembre 2007

weltanschauung 1

per progettare una LAN come si deve, bisogna iniziare dal cablaggio. che si chiama strutturato quando ci sono più sedi o più piani di una stessa organizzazione, collegate da una dorsale. per i dettagli accademici, vedere la solita wikipedia.

il cablaggio è molto importante perchè, a differenza degli altri componenti di rete, molto probabilmente non lo cambierete per molti anni a venire. o se vorrete farlo, sarà abbastanza costoso e complesso. è uno dei costi proporzionalmente (rispetto al numero di punti rete) maggiori ed è per questo che lo definisco la "spina dorsale" della LAN.

il cablaggio ideale è fatto con cavi utp cat. 5e. nè più nè meno, nel 99,99% dei casi.

innanzitutto non meno, perchè il costo del cavo utp cat. 5 è talmente irrisorio (circa 10 eurocent al metro) che non vale la pena di comprare roba meno sofisticata, anche per il cablaggio della fonia.

non più, perchè un buon cablaggio in categoria 5e offre prestazioni di gran lunga adatte al tipico uso di ufficio. chi potrebbe chiedere di più? iniziamo dalle richieste più frequenti fatte da i tipici non addetti ai lavori che si avventurano in questo campo per la prima volta. ad esempio:
  • in questa zona ci sono molte interferenze... ho bisogno di un cavo schermato. molto sbagliato. innanzitutto perché il fatto stesso di utilizzare un cavo utp (di buona qualità, è inutile specificarlo) prevede che le eventuali interferenze elettromagnetiche siano uguali su ogni cavo, grazie al passo di "twisting" ovvero di intreccio, adatto proprio alle frequenze che passano nel cavo. il cavo potrebbe perdere le sue qualità se venisse installato da personale maldestro o impreparato, che andasse ad esempio a "tirarlo" troppo durante la posa. un cavo schermato è più fragile e meno duraturo, dunque a parità di qualità di mano d'opera e di cavo dura di meno ed è più difficile da posare.
  • la fibra ottica vale per la regola del 100. si ha bisogno di distanze 100 volte maggiori di un cavo utp? si ha bisogno di una dorsale che colleghi più di cento/mille postazioni? ho la disponibilità a spendere cento volte di più? in ogni caso ha senso in ambienti con spaventose interferenze, roba da forno a microonde o centrali elettriche o fabbriche con fonderie ad induzione elettromagnetica. insomma in luoghi dove si entra con abbigliamento adatto. ovvero per collegare sedi veramente molto distanti o lan veramente affollate.
il doppino in rame lo si è iniziato ad intrecciare circa un centinaio di anni fa, in ragione di circa un incrocio sul palo ogni 250 metri. lo stesso doppino che ancora negli anni ottanta, almeno in italia, lo si riteneva a stento sufficiente per le conversazioni telefoniche, si è rivelato adatto a connessioni da 20Megabit in gran parte dei casi. cosa che, abbinata alla meraviglia della compressione digitale, equivale alla possibilità di fargli scorrere 10.000 conversazioni telefoniche contemporaneamente. in venticinque anni siamo passati da un solo "mi ami, ma quanto mi ami?" per linea in rame domestica a circa 10.000 conversazioni, ovvero almeno un canale televisivo, una pc in navigazione a larga banda e quante linee telefoniche e fax domestiche si vuole per ogni presa telefonica domestica.

ciò sottintende la vacuità del progetto di una fibra ottica per casa o per condominio, ovvero il fallimento totale di progetti come fastweb, a livello di principio innovativo sociale intendo. infatti fastweb si è di fatto trasformata in un'azienda di rivendita di servizi su doppino in rame.

torniamo alla buona lan fatta con cavi in rame e canaline più o meno esteticamente gradevoli.

il cablaggio ben fatto non spunta dai muri con fili crimpati. il cablaggio ben fatto termina nel centro stella locale dentro un armadio presso un patch panel e dalla parte opposta termina presso dei frutti di buona marca.

il cablaggio va verificato con strumenti appositi. non parlo dei tester da qualche euro che verificano solo se i fili sono collegati ovvero in corto. cioè questo test va fatto, ma non è sufficiente. i tester della fluke o di ideal verificano anche se il cablaggio regge alla frequenze a cui sono destinati.un testr fluke può costare da 500,00 a 5.000,00 euro e decreta vita, morte e miracoli di ogni singolo cavo.

lo street price di un cablaggio è di 75,00 / 150,00 euro per punto rete.

ok. il cablaggio è fatto. il prossimo post weltanschauung riguarderà gli apparati attivi per riempire l'armadio di rete appena pagato e la connessione ad internet.

mi sono dato l'impegno di ampliare questo post con immagini e schemi esplicativi, link referenziali e qualche riga in più.

aggiungere considerazioni su canaline, pavimenti galleggianti, armadi e patch panel.

domenica 9 dicembre 2007

dignitometro

rifiuto ci risiamo.

non ci volevo credere, ma la fonte è attendibile: wikinews.

sono certo che ferrara ha fatto, al solito, da prestanome, da parafulmine.

il dignitometro mio come italiano è sottozero.

non è che mi facesse ridere tanto luttazzi, ma mi rendeva sereno il sapere che si potesse parlare in libertà.

anche la forma a quanto pare è andata a gambe all'aria (mi riferisco soprattutto all'episodio dell'sms e a quello della distruzione dei nastri). di nuovo: arroganza, censura, silenzio complice dei colleghi e dei giornalisti non colleghi. il vero problema causato da luttazzi è che ha realizzato il programma di maggior successo della stagione, portando quella rete televisiva al suo record assoluto di ascolti, nonostante la collocazione di sabato a notte fonda.

mi viene il disgusto. l'italia è marcia. e io ci sguazzo. sono complice?

viva il petrolio

non sono imparentato con moratti. neppure mia moglie fa di cognome agip o q8. non possiedo neppure una pompa di benzina o qualunque cosa mi avvantaggi del fatto che più persone consumino più idrocarburi. possiedo però una bicicletta elettrica, oltre all'auto diesel.

ma benedico l'esistenza del petrolio. non esiste alternativa pratica tra i sistemi di propulsione e di immagazzinamento di energia che possa fare concorrenza ad un motore a combustione con un serbatoio di derivati del petrolio:
  • come velocità di immagazzinamento di energia, il pieno in pochi secondi è una realtà non solo della formula 1... confrontiamolo con il tempo che ci mette il cellulare a ricarsi...
  • come densità di immagazzinamento: avete mai notato una motrice di un autocarro, ovvero un TIR senza il rimorchio? il serbatoio è un pacchetto di lamiera presente su un lato. ora pensate al TIR pieno di carta riciclata per farci scrivere senza problemi con la nostra coscienza, ovvero pieno di vegetali per farci sentire più sensibili al ciclo naturale. e consideriamo quanto poco tempo tempo ci vuole per ricaricare il TIR e quanta energia si immagazzina in un barile di petrolio. la prossima volta che vediamo passare un'ambulanza a sirene spiegate immaginiamo se fosse a batterie elettriche... quanto dovrebbe essere più lenta e inefficiente e più fragile. e se fossimo noi lì dentro? dico in quella a batteria...
  • come basso impatto ambientale: facciamo ordine... l'"inquinamento" ha tanti padri e tante madri. il petrolio è uno di questi ma non l'unico. non è neppure il più antico. non è neppure il peggiore. è solo uno dei tanti. e il problema è soprattutto che viene usato male... viene sprecato. l'inquinamento in città è causato principalmente dalle polveri sottili (vedi le caldaie del riscaldamento a carbone) e non ho notizia di piani di sistemi di teleriscaldamento se non in poche città italiane. le auto moderne ormai emettono poche polveri e poche sostante inquinanti e sono molto efficienti nel consumo di petrolio. a livello globale siamo tutti spaventati dall'effetto serra. la questione è dibattuta e si parla di centesimi di grado centigrado nell'ultimo secolo. sì, insomma, al gore ha dato cifre discutibili nel suo cortometraggio da nobel. nel 352 d.C. a Roma venne a nevicare ad agosto. c'è ancora la chiesa della madonna della neve. miracolo o meno, di variazioni di centesimi di grado centigrado su scala secolare si tratta. e l'alternativa sarebbero le centrali nucleari.
viva il petrolio dunque. siamogli grati. purtroppo è difficile dirlo in italia, dove costa tantissimo. ma costa tanto perchè è così buono e il "consorzio umano" è crudele e crea il mostro delle tasse pazze, per cui qualcosa che all'origine sta sotto la nostra terra, è gratis, come dovrebbe esserlo anche l'acqua. dunque, ricapitoliamo. c'e' un prodotto utilissimo del sottosuolo. cosa pochissimo all'inizio. peraltro le tecniche di estrazione sono ormai sofisticate, precise e con pochi sprechi. viene purificato e raffinato con metodi efficienti ed economici. viene trasportato ed immagazzinato ovunque con semplicità e senza particolari rischi. ormai non si sente parlare di distributori esplosi da tantissimo tempo. è più pericoloso dormire con la stufa a gas. o con la coperta elettrica. in città dovrebbe costare industrialmente meno di mezzo euro al litro. mille lire al litro. poi escono le tasse. le tasse che vanno oggi al petrolio come domani potrebbero andare all'olio di colza o all'acqua minerale. che costa un'euro al litro. più del petrolio già senza tasse.

il petrolio ci ha liberato dalle polveri del carbone. ci ha liberato dalle città coperte da uno strato di letame per i cavalli delle carrozze. a londra, nel secolo scorso, i lacchè servivano per non far toccare terra al signore a causa del fatto che per strada i necessari liquami dei cavalli delle carrozze rendevano impossibile per una persona di rango entrare con le scarpe pulite nel palazzo se non in braccio al lacchè nel percorso dalla carrozza all'ingresso.

pare che l'anidride carbonica possa essere rimessa nelle sacche dove prima c'era il metano o il petrolio. perchè no. bisogna però prima stabilire se un effetto serra c'è.