si parla di boicottare le olimpiadi cinesi. il motivo trovato è il fatto che la cina comprende il tibet. un motivo più assurdo era difficile da trovare. vedo tanti ragazzi darsi tanto da fare in posti apparentemente evoluti come londra o parigi per manifestare contro il fatto che la cina comprende il tibet. addirittura mi pare che ad amsterdam si sia assaltata l'ambasciata cinese.
sono danni della tivvù.
il problema per me è capire cosa pensino questi ragazzi quando dicono che la cina occupa il tibet. innanzitutto il tibet è una definizione vaga. per tibet si può arrivare a definire una zona tanto vasta quanto un quarto della cina stessa. tra le varie sistemazioni territoriali successive alla seconda guerra mondiale, c'è quella per cui si dice che la cina sia arrivata ad occupare il tibet, ma è come se oggi gli abitanti di nizza manifestassero violentemente perchè da quando l'italia se l'è venduta alla francia non c'è più quel sano gusto di evadere le tasse all'italiana.
penso infatti che la presenza cinese in tibet non possa aver fatto che bene.
in tibet non ci sono mai stato, ma ho ascoltato racconti di amici che hanno ritenuto chic andarci. ho letto anche qualcosa sull'argomento.
da quanto ho capito è un postaccio semi desertico, polveroso, con escursioni termiche pazzesche. non vedo perchè darsi tanto veleno per una zona così inospitale dove i cinesi hanno portato per la prima volta nel 2000 la ferrovia. e per farlo hanno dovuto scomodare capacità tecnologiche da primato.
anche questa storia del buddismo e del dalai-lama è strana. innanzitutto il buddismo, come per il tibet, non si bene cosa sia, si tratta di una filosofia che è diventata una sorta di religione senza dei, ma con qualchè divinità.
per cui il concetto di "monaco" tibetano che noi occidentali ci facciamo, è del tutto distorto. il monaco tibetano non è per nulla assimilabile a quella di frate trappista o di eremita ascetico. il monaco tibetano della cricca del dalai lama è uno stronzo qualunque con una tovaglia arancione arrotolata attorno. ho visto uno di questi definirsi "ministro degli esteri del governo tibetano in esilio".
innanzitutto in italia stiamo ancora faticando a liberarci dalla commistione del potere religioso con quello temporale. ma quella cristiana-cattolica è una religione rigorosamente formalizzata. questo dalai-lama dice di essere un leader filosofico e sa di mentire, perchè in effetti di budda nel mondo ci sono templi, divinità alle quali si chiedono miracoli e gerarchie nè più nè meno ecclesiastiche vestite come delle carote flambè.
questa squallida commistione di potere religioso, cultural-filosofico e dunque politico è peraltro smilitarizzata. questa becera ipocrisia è la cosa più ributtante. trasuda di avidità ipocrita da tutti i pori. marco polo nel 24° capitolo del milione rappresenta in pochissime parole il sano disprezzo che bisogna avere verso i leader politici che non provvedono adeguatamente alla difesa militare dei propri confini.
difendere il tibet e la libertà di culto del dalai lama mi ha coivolto quanto la difesa dell'habitat di riproduzione della gallina garganica nei territori della zona industriale di manfredonia. solo che la gallina garganica esisteva solo nel documenti della lipu. nessuno l'ha mai vista. il dalai lama lo si vede dappertutto e a tariffe ben note e salate.
poi vedo che ci sono ragazzi e ragazze giovanissimi che si danno tanto da fare per dimostrare il loro disappunto per il fatto che la cina all'interno dei propri territori mantiene l'ordine civile.
e mischiano ciò con lo spirito olimpico.
lo spirito olimpico parlava di pace, non di fermo delle forze di polizia interne.
lo spirito olimpico parlava anche di non professionismo. e su tante cose si è sorvolato. ma non ho ben capito cosa chiedano alla cina questi ragazzi.
che poi anche il presidente della francia mostri ampiamente ignoranza, impulsività e confusione di idee a dosi stellari, la cosa mi sorprende di meno dei teen-ager londinesi.
in tutto ciò la cnn e le agenzie di stampa tedesche pubblicano foto di poliziotti che picchiano civili dicendo che si tratta di poliziotti cinesi a lhasa, mentre si tratta di vecchie repressioni tailandesi (musi evidentemente non gialli ma scuri).
dunque questi ragazzi inglesi che vivono in un paese che ha inventato il colonialismo ed ha occupato militarmente il nord dell'irlanda fino all'altro ieri vogliono insegnare alla cina come si gestiscono le occupazioni del secolo scorso.
oppure ci vogliono insegnare cosa boicottare gli americani, orgogliosi di vivere in un posto dove il presidente dice che bin-laden ha attaccato le torri gemelle e l'fbi non conferma, ovvero che fa creare a guantanamo un carcere pieno di gente di cui "non sappiamo niente, solo che sono persone cattive" condannato dalla corte suprema degli stati uniti stessi, ovvero che commissiona una guerra in cui fa morire quattromila statunitensi e duecentomila civili iracheni.
di una cosa vado a convincermi: dell'efficacia della tivvù.
ormai una cosa è storia perchè l'ha detto la tivvù.
successe per la caduta del muro nel 1989.
è successo per l'attribuzione ad al-quaeda per le torri gemelle.
succede anche stavolta per i "sani motivi" per cui boicottare le olimpiadi cinesi.
lunedì 7 aprile 2008
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